Una nuova notizia ci giunge dai ricercatori della stazione scientifica di Disko Bay, dell'università di Copenaghen. Da tempo è risaputo che le balene producono canti d'amore, ma la cosa particolare è che la Balena Franca della Groenlandia emetta delle canzoni A PIU' VOCI, talvolta mischiate fra di loro, fenomeno del tutto inesistente in altre specie di balene.
Questo repertorio di canzoni cambia ogni anno, si presume per attirare di volta in volta il patner e per non fare estinguere la specie.
Inoltre queste balene sono le uniche ad emettere canzoni molto complicate che raggiungono le frequenze più alte ( dai 100 ai 2000 Hertz).
E' l'unica specie dove i ricercatori non sono ancora riusciti a distinguere se il canto provenga dalla femmina o dal maschio.
Il mio intento è di analizzare il linguaggio e la gestualità degli animali, perchè mostrano nella loro apparente semplicità, quello che è un tipico "atto di insight" identico ad un'inferenza abduttiva.
08 agosto 2009
Il canto a più voci delle balene della groenlandia
Una nuova notizia ci giunge dai ricercatori della stazione scientifica di Disko Bay, dell'università di Copenaghen. Da tempo è risaputo che le balene producono canti d'amore, ma la cosa particolare è che la Balena Franca della Groenlandia emetta delle canzoni A PIU' VOCI, talvolta mischiate fra di loro, fenomeno del tutto inesistente in altre specie di balene.
Questo repertorio di canzoni cambia ogni anno, si presume per attirare di volta in volta il patner e per non fare estinguere la specie.
Inoltre queste balene sono le uniche ad emettere canzoni molto complicate che raggiungono le frequenze più alte ( dai 100 ai 2000 Hertz).
E' l'unica specie dove i ricercatori non sono ancora riusciti a distinguere se il canto provenga dalla femmina o dal maschio.
24 giugno 2009
Funzione Cognitiva: video
Funzione Cognitiva: i Cercopitechi
Parlare di FUNZIONE COGNITIVA del linguaggio, significa occuparsi di come cambia il comportamento - interno ed esterno - di un animale in conseguenza del fatto di possedere un linguaggio. In particolare qui ci interessa stabilire come, e in qualche misura,cambia il modo di pensare di un animale che sia in grado di interagire semioticamente con i propri simili: quindi questo significa , va precisato subito, che diamo per scontato che esista un pensiero strutturato non linguistico (cfr., al riguardo, i diversi saggi contenuti in Gambarara,1996).
Facciamo ancora una volta l'esempio dei cercopitechi: quando una di queste scimmie avverte un pericolo, nella sua mente è probabile che abbia luogo una doppia operazione: la formazione dell'immagine dell'oggetto percepito e l'attivazione del segnale che vi è associato (Parisi,1991;Cangelosi,Parisi,1996). E' probabile che la doppia categorizzazione del pericolo, percettiva e semiotica, permetta al cercopiteco di scegliere più rapidamente la corretta strategia di risposta : la scimmia che vede il leopardo , e insieme emette - a qualcuno che vuole avvertire del pericolo - il segnale che si riferisce alla classe di predatori con zampe (la classe invece, dei predatori senza zampe , sono i serpenti). In questo modo il cercopiteco non solo avverte del pericolo i propri simili, ma anche sé stesso a fare la stessa cosa.
L'idea che stiamo sostenendo è che il cercopiteco, in queste situazioni, usa il linguaggio non solo come strumento referenziale, ma anche come strumento autoconativo.
Una delle forme in cui si manifesta la Funzione Cognitiva del linguaggio è quindi quella AUTOCONATIVA, come per guidare "ad alta voce" il proprio comportamento(Lurijia,1961).
L'avere una mente semiotica amplia le potenzialità comportamentali di un animale, dischiudendogli la possibilità dell'AUTOCONTROLLO, anche se paradossalmente ciò può avvenire - come nella ricostruzione che abbiamo appena fatto dei cercopitechi- in modo del tutto volontario.
23 giugno 2009
Funzione estetica: gli albatri delle Galàpagos
Nel modello di Jakobson l'uso estetico del linguaggio è quello in cui il messaggio si concentra soprattutto sul significante, sulla sua forma più che sul contenuto.
Significante che in questa funzione agisce in proprio, suggerendo, nella mente del fruitore del segnale stesso, immagini a associazioni in larga parte autonomi rispetto al contenuto effettivamente rappresentato dal messaggio stesso.
Da un punto di vista evolutivo l'uso estetico di un linguaggio è successivo rispetto a altre funzioni a più forte valenza adattiva, come quella Referenziale o Conativa.
Alcuni fra gli esempi più chiari di di segnali estetici , nei linguaggi degli animali non umani sono quelli degli elaborati sistemi per il corteggiamento presenti in molte specie di uccelli.
Gli Albatri delle Galàpagos( Diomedea irrorata), ad esempio durante il corteggiamento , eseguono movimenti lunghi e complessi in cui compaiono, più o meno semplificate, sequenze comportamentalitratte dal normale repertorio di questo uccello:mendicazione del cibo, gesti di acquietamento, pulizia del corpo, ecc.
Funzione Metalinguistica
Funzione Metalinguistica: un esempio i cani
Un segnale che si riferisce a un'altro segnale è detto Metasegnale.
Ad esempio , quando sotto un cartello stradale che avverte della presenza di una serie di curve strette c'è un altro cartello con la scritta " 2 Km", questo secondo segnale si riferisce al primo , avvertendo il destinatario del messaggio che una serie di curve dura un paio di chilometri.
Nel linguaggio umano la Funzione Metalinguistica è particolarmente usata, sia nel parlare quotidiano sia in contesti specificatamente metalinguistici, come un libro di grammatica ( un libro, e quindi un insieme di parole , che parla di altre parole).
Nei linguaggi degli animali non umani questo tipo di segnali è molto raro, e sembra circoscritto soltanto ai contesti di gioco.
In queste situazioni vengono spesso usate delle azioni che durante il gioco assumono un diverso valore:
"ad esempio quando il mio cane terrier mi morde per gioco la mano, spesso ringhiando allo stesso tempo, se stringe e io gli dico -piano,piano-, continua a mordere ma mi risponde con un breve scodinzolio che sembra voler dire non te la prendere, è solo un gioco". ( Darwin,1872 trad.1882, p. 164)
L'uso del Metasegnale, da parte del mittente , a un primo livello implica la capacità di tenere sotto controllo ciò che si stà facendo e, a un livello superiore, quel che il primo livello significa: quello del terrier di Darwin è un Metasegnale, che avverte il destinatario, Darwin, che le azioni in cui è impegnato in realtà sono inquadrate in un'altro contesto che è quello di un GIOCO.(Bateson,1995;Allen,Bekoff,1997,CAP.6)
19 giugno 2009
10 giugno 2009
Cani che parlano...anticipazione della FUNZIONE ESPRESSIVA
Funzione espressiva: Il Pavone
UN ESEMPIO...Il PAVONE
In origine, questo grande uccello, viveva vicino ai fiumi nelle Indie Occidentali e nello Sri Lanka.
Oggi è molto diffuso nei parchi e giardini comunali e privati.
I maschi nel periodo dell'accoppiamento erigono la coda in verticale per mostrare alle ipotetiche compagne tutta la bellezza e signorilità.
05 giugno 2009
Funzione Fàtica nei Gatti
Ora vi propongo quella che è la Comunicazione Fàtica Territoriale nei Gatti:
L’organizzazione e la funzionalità dell’insieme del territorio
sono assicurate da precise segnalazioni che costituiscono
la comunicazione territoriale: i vocalizzi, i segnali visivi (le
posture, le graffiature, le marcature urinarie) e olfattivi (i
segnali di identificazione e di allarme - feromoni percepiti dalla mucosa olfattiva che tappezza l’organo vomeronasale di Jakobson -) permettono al gatto di “orientarsi” nell’ambiente
e allo stesso tempo costituiscono il mezzo di comunicazione con i conspecifici e, secondo alcuni Autori, anche con gli esseri umani. Affinché un gattino sia correttamente socializzato ai conspecifici è necessario che venga a contatto con gatti almeno fino alla quinta – settima settimana di vita e questo processo sottintende una corretta gestione della comunicazione.
Secondo Turner la socializzazione intraspecifica è raggiunta con maggior facilità quando il gattino proviene da una cucciolata di almeno quattro piccoli, rimane con i fratelli fino all’età di dodici settimane e se, in questo lasso di tempo, viene frequentemente in contatto con gatti adulti.
Il gatto domestico utilizza un’ampia gamma di suoni rispetto agli altri Carnivori: secondo J. W. Bradshaw questo animale è in grado di emettere ben undici tipi di messaggi vocali differenti che accompagnano soprattutto il comportamento di aggressione territoriale e il comportamento sessuale. Fino a qualche anno fa si pensava che questi segnali fossero frutto della domesticazione e, quindi, rivolti essenzialmente verso l’uomo. In seguito numerosi Autori hanno riscontrato che i vocalizzi possiedono una grande importanza anche all’interno dei gruppi sociali costituiti dai soli conspecifici.
Sempre a proposito del linguaggio dei cetacei...
01 giugno 2009
Video sul linguaggio nei delfini
Funzione Conativa:usando segnali si modifica il comportamento del destinatario
31 maggio 2009
30 maggio 2009
Chiave di lettura
Jakobson individua sei funzioni principali per il linguaggio. Ogni funzione è centrata su uno degli elementi necessari di ogni evento linguistico.
Analizzeremo ora in generale le diverse funzioni.
- La FUNZIONE ESPRESSIVA, è quella in cui l'aspetto più rilevante del messaggio è costituito dalla manifestazione delle emozioni dell'emittente. E' ad esempio probabile che quando un cercopiteco segnala ai suoi compagni la presenza di un predatore non stia soltanto "descrivendo" in modo astratto e neutrale il mondo esterno, ma al contrario vi partecipi in modo forte e convolgente. Questo significa che ogni uso del linguaggio implica sempre un qualche coinvolgimento emotivo del mittente.
- La FUNZIONE FàTICA è in atto quando lo scambio dei segnali serve a mantenere la coesione del gruppo. In questo tipo di interazioni non vengono scambiate delle informazioni relative all'ambiente, ma dei segnali di non aggressività, di disponibilità verso altri membri del gruppo.
- La FUNZIONE METALINGUISTICA vengono scambiati segnali relativi ad altri segnali, come nel caso del gioco, in cui i segnali metalinguistici che precedono l'interazione ludica vera e propria avvertono il destinatario che i susseguenti segnali di aggressività non vanno presi sul serio.
- La FUNZIONE CONATIVA è quella in cui il linguaggio viene usato per imporre al destinatario un determinato tipo di comportamento; i segnali di aggressività, hanno appunto lo scopo di modificare il comportamento del destinatario senza impegnarsi in un combattimento reale.
- La FUNZIONE REFERENZIALE O DENOTATIVA, è quella in cui il linguaggio viene usato relativamente per comunicare a oggetti o eventi del mondo esterno, come quando le api informano le bottinatrici dell'alveare della posizione e della distanza di certi fiori dall'alveare.
- La FUNZIONE ESTETICA, infine, è quella in cui vale soprattutto per se stesso e non per quello che comunica referenzialmente: certi canti di corteggiamento di alcuni uccelli , non sembrano avere un preciso valore informativo, ma essere per appunto una sorta di canto, in cui quel che vale - come, del resto , accade anche per i nostri canti - è soprattutto la melodia e non soltanto, il suo contenuto ( in questa funzione conta soprattutto il significante del segnale, non il suo significato.)
La FUNZIONE COGNITIVA, funzione essenziale del linguaggio, che Jakobson non contempla nel suo modello. In effetti la proposta di Jakobson sembra basarsi sul modello ingegneristico della comunicazione, che lascia poco spazio alla dimensione cognitiva, e che modellizza soprattutto la trasmissione di segnali fra macchine, che proprio perchè tali non hanno problemi interpretativi.
Cimatti F. (1998) Mente e linguaggio negli animali - Carrocci
29 maggio 2009
La logica delle formiche
Ogni formicaio ha un suo odore che aiuta gli
individui a riconoscersi anche lontani dalla loro casa e fra altri di diverse specie di formiche.Qualsiasi esponente di cui altro formicaio , anche se di specie uguale , può venire ucciso se entra in colonie non sue . Ha un odore diverso!Questa è una caratteristica ben precisa e serve alle formiche operaie , che escono dal nido per cercare cose di loro utilità, per riconoscersi e magari passarsi parte del bottino cercato. Le formiche si parlano anche fra loro , attraverso i movimenti delle antenne. Con queste , inoltre sentono gli odori. Dalle loro mandibole invece, secernano l’acido formico che e’ un veleno con il quale combattono e uccidono i nemici. Le mandibole sono anche la loro forza, perché con quelle portano per molto superiori al loro, anche 4-5 volte superiore.
Se mettiamo a confronto le colonie di formiche con gli alveari di api , ci accorgiamo che hanno un sistema di vita molto simile, e anche nelle tribù delle formiche quella che è più importante è la regina, per il semplice fatto che fa le uova e fa continuare la vita di quella specifica tribù di insetti. Ma, mentre nell’ alveare c’è una sola regina che vive 3 5 anni deponendo 1000 uova al giorno, e vuole tutto l’ alveare per sé, nel formicaio ci possono essere più regine che fanno secondo il bisogno del formicaio diverse corti e depongono centinaia di uova in posti ben precisi perché le loro città sotterranee, sono immense; basti pensare che si sono si sono fatti degli esperimenti con del fumo soffiato in una delle aperture di un formicaio e questo fumo è uscito da aperture a 70 metri distante da quel punto. Su ogni formicaio le regine non hanno una vita monotona, anche se coccolate da tutti.Iniziano col volo nuziale con i maschi, insieme ai quali volano in un solo giorno caldo , poi ritornano al formicaio , si strappano le ali e cominciano la deposizione delle uova. I piccoli maschi non torneranno al formicaio , ora non servono più e moriranno lo stesso giorno .
Il formicaio non lo possiamo chiamare nido , perché è molto grande , quando lo richiede la vastità delle diverse tribù che lo abitano, ed è corredato di tutto ciò che può servire ad ogni individuo della comunità. È una vera e propria città sotterranea con abitazione , magazzini ,stelle e serre di coltivazione , utili da corridoi a volte completamente tappezzati di mattoncini resistentissimi che le formiche impastano con la loro saliva e terra . La città delle formiche si sviluppano anche su 30-40 piani sotto terra. Nelle varie stanze le operaie raccolgono le uova scodellate dalla regina e divise secondo il tempo di deposizione. Queste si chiudono dopo circa 15 giorni e le formiche nutrici le nutrono con un latte speciale e le trasportano in vari posti più o meno caldi o secchi per farle crescere al meglio. Passato il tempo, le larve si imbozzolano e dentro a questi involucri si tramutano in pupe che presto diverranno insetti perfetti con un loro specifico compito , come se il comando del loro DNA le facesse nascere già istruite.
Nel formicaio ci sono camerette in cui le operaie allevano gli afidi, quei pidocchi che succhiano la linfa dalle foglie , trasformandola in liquido zuccherino molto ricercato dalle formiche. A volte, osservando degli alberi da frutto, vediamo delle colonie di formiche salire e scendere lungo il tronco con pezzetti di foglie, e tornare al formicaio. Li triturano con le mandibole per farne una base di coltivazioni per funghi, che useranno durante l’inverno. In altre camerette ben aerate e asciutte, le formiche stivano chicchi di frumento, ma prima di portarveli staccano i germogli per non farli nascere. Durante l’ inverno tritureranno i semi per farne vere e proprie pagnottelle .A differenza di quella delle api , la vita delle formiche continua anche durante l’inverno quando non si vedono , anche se più rallentata. Ci sono certe formiche schiave che vengono trattate come veri e propri contenitori per il miele .Sono rimpinzate di miele al punto che la loro pancia diventa talmente gonfia da non permettere loro di camminare; restano così appese nella loro cameretta aspettando che le operaie vengono a richiedere prodotto per nutrire la regina e le larve o a portarne altro per farglielo ingurgitare .Ci sono le formiche combattenti , che in ogni tribù dei formicaio formano i plotoni di difesa delle regina e delle città; e queste hanno , quasi sempre , una grossa testa e robuste mandibole. Alcune di queste formiche hanno l’abitudine di rapire le larve di altri formicai per servirsene poi come schiave. Queste sono le formiche amazzoni che non lavorano, combattono solamente, e si fanno servire e nutrire.
Tratto da http://www.teleparconord.it/lavoriscuole/insetticosta/disegno.htm
Su questo link potrete acquisire ulteriori informazioni sulle formiche e non solo! Buona lettura!
Funzione Refenziale: I segnali d'allarme nei cercopitechi
21 maggio 2009
Chiavi di lettura
DEDUZIONE: "che dipende dalla nostra abilità nell'analizzare il significato dei segni in cui o attraverso cui pensiamo"
-
Regola-Caso-Risultato
INDUZIONE:"che dipende dalla fiducia che noi abbiamo che il corso di un tipo di esperienza non verrà mutato e non cesserà senza un'indicazione precedente al suo cessare"
-
Caso-Risultato-Regola
ABDUZIONE:"che dipende dalla nostra speranza di indovinare, prima o poi, le condizioni sotto le quali un dato tipo fenomeno si presenterà"
- Regola-Risultato-Caso
CHARLES SANDERS PEIRCE
20 maggio 2009
SCINPANZE' vs. UOMO similitudini e differenze
19 maggio 2009
DEDUZIONE vs. ABDUZIONE: UOMO - ANIMALE
- Secondo la mia riflessione penso che sia la natura ad iscrivere in maniera genetica e non le leggi di adattamento-sopravvivenza, che poi vengono tirate fuori attraverso dei tentativi di insight (puri e semplici processi abduttivi).
- DEDUZIONE(leggi iscritte nell'individuo)
- si passa a IPOTESI(singoli atti di adattamento)
- da IPOTESI
- si ritorna a DEDUZIONE(adattamento e sopravvivenza della specie)
